DOMENICO DELLI CARPINI RISPONDE A
CARMELO CICALA
Cari lettori,
l'impulso iniziale
(forse quello giusto?) era di non rispondere. Non per disinteresse. Al contrario. A prima lettura, la nota del Presidente
del Comites di Washington, DC e Presidente-Coordinatore
dei Comites USA volgarizzata
"urbi et orbi" infatti era talmente illogica e inattendibile da non meritare nč attenzione, nč tantomeno, alcun
cenno di riscontro. Poi, le
solite fonti "bene informate" mi hanno detto
che non solo rispondeva al vero, ma che era "seriamente" il suo pensiero. Allora
l'ho riletta e l'istinto questa
Premetto che alcune sue osservazioni (i.e. la
quasi nullitā delle commisioni
continentali e i logorroici [e spesso inutili] interventi dei consiglieri sia in assemblee plenarie come in commissioni, le inaudite spese per i viaggi aerei
in business class, etc. ) le condivido se non altro perchč sono
le stesse osservazioni fatte dal sottoscritto
(ex CGIE) e da altri consiglieri durante la scorsa legislatura; ma da questo a chiedere
l'eliminazione di un organismo
istituzionale che agisce ai sensi
di una precisa legge dello Stato
italiano...oddio. E' semplicemente risibile.
Qualcuno ha detto follia o ignoranza (dal verbo ignorare)? Innanzitutto
bisognerebbe abrogare
(repeal, per chi ci legge
in copia da
So che č un
assurdo, ma allora perchč non si suggerisce
l'eliminazione
P.S. Quello che
ha realizzato il
CGIE nella scorsa legislatura č agli atti. Per dovere di cronaca, vorrei citare la battaglia per il voto agli
italiani all'estero, vinta grazie agli sforzi super umani del Ministro Tremaglia e con la "complicitā",
la determinazione, il lavoro (sic) e la passione dei consiglieri del CGIE. Meno male.
Otto anni lo sprovveduto di
turno aveva suggerito l'eliminazione del CGIE.