Il Bicentenario della nascita di Giuseppe Garibaldi 1807-2007
Sono tre i grandi
personaggi storici: Giuseppe Garibaldi, Camillo Benso di Cavour e Vittorio Emanuele
II, di Casa Savoia, furono coloro che realizzarono per il popolo italiano un
sogno, che fu contrastato da molti
secoli. Lo scorrere del tempo relativo i 137 anni dallo sfondamento della
Breccia di Porta Pia (XX settembre 1870), consacro’ Roma
la capitale d’Italia e molte associazioni si sono mobilitate per onorare degnamente uno degli artefici
principali, che nel corrente anno, coincide con il Bicentenario della nascita
di Giuseppe Garibaldi. Allo stesso tempo, assistere a un programma
teletrasmesso, fonte Rai,
nel corso di un dibattito per quanto fosse mode- rato un senatore
della Repubblica Italiana ebbe a pronunciare
parole inopportune che non potevo non condierarle disgustose indirizzate al condottiero non solo
italiano, ma da tutti riconosciuto l’eroe dei due mondi.
Si celebra il
Bicentenario della nascita di Giuseppe Graribaldi, in Italia ed in varie
nazioni e sopratutto nell’Ame-rica Latina. Leggendo
cronache ed articoli che si sono occupati di queste particolari cerimonie
dedicate all’eroe dei due mondi, c’e’ molto da riflettere perche’ e’ vero che
in Italia all’eroe e’ stato riservato molto spazio sia dalla Casa Savoia, tutto
il periodo del ventennio fascista e perche’ no anche dalla Repubblica Italiana,
infatti alle prime elezioni politiche del 1948 il Partito
Comunista Italiano coalizzato col Partito Socialista Italiano, si presento’ agli
elettori con l’effige di Garibaldi, e richiamo’ molta attenzione nell’ambiente popolare,
che l’obiettivo politico, non convinse a sufficienza l’elettorato italiano.
L’introduzione del breve
percorso storico intende evidenziare che la monarchia radicata nel nostro Paese
rappresento’ la Casa Savoia e per le tragiche vissicitudini di una guerra
perduta cedette lo scettro al popolo sovrano che si costitui’ come istituzione
repubblicana, sulla base dei risultati del Referendum del 2 giugno 1946. La menzione
dell’origini dell’Istituzione monarchica, perche’ il progetto dell’Unita d’Italia, fu possibile realizzarla grazie alla
lungimiranza di 3 persone indiscutibilmente fondamentali: re Vittorio Emanuele
II, di Casa Savoia, il conte Camillo Benso di Cavour, primo ministro del Regno
di Sardegna ed il condottiero in armi, Giuseppe Garibaldi.
In quest’epoca storica si profila
inspiegabilmente il classico panorama delle piu’ stravaganti contraddizioni dell’attuale
situazione politica, quindi e’ d’obbligo la valutazione ed una piu’ corretta riflessione del
codice Leonardo, in cui gli uomini di questo periodo sono capaci
e forse con la complicita’ di scrittori e con investigatori senza scrupoli, che
con i loro innegabili punti di forza di persuasione creano interrogativi inquietanti anche sulla veridicita’ del
percorso della storia e della vita di Gesu’ Cristo.
Di conseguenza, questi
professionisti che mirano allo smantellamento del nostro passato potrebbero manipolare
qualsiasi altra storia anche se opportunamente documentata avvalendosi di sottili
inganni ed astuzie capaci di stravolgere qualunque storia e modellarla come da loro immaginazione
ed e’ sufficiente citare come esempio l’ultima barzelletta che a scorprire
l’America fu Marco Polo. Quella di pretendere a stravolgere la storia ha superato
ogni limite che fino a un decennio fa, era certamente invalicabile e
assolutamente intollerabile.
Questa mia riflessione e’
rigorosa e non intende offrire spazio a coloro che affermano idiozie del
genere, se fossero cittadini italiani livello operai e
mi riferisco a quelli che sfortunatamente non hanno avuto un minimo di
istruzione e che non conoscono la storia italiana possono avere almeno l’alibi del non sapere ed e’ tutto da pardonare, ma
mai come in questi giorni rappresentanti eletti al Parlamento Italiano si sono
permessi a denigrare e non solo, ma accompagnate da aspre critiche all’indirizzo dell’eroe dei due
mondi, che fu uno degli artefici che realizzo’ l’Unita’ d’Italia, credo di non
errare se tali comportamenti le giudico come fatti molto gravi e sprattutto se
questi episodi provocati da alcuni Rappresenti Eletti dal Polopolo Italiano.
Mi sono chiesto piu’
volte, com’e’ possibile che segretari o presidenti ex ministri militanti che
aderiscono a un movimento politico una realta’ emergente nel nord Italia,
apprendere notizie in piu’ occasioni teletrasmesse, fonte
Rai, che a loro possa essere concesso a livello Senatori e Deputati, la
tolleranza di pronunciare parole irreverenti a dei simboli sacri alla nazione. Rifiutando
il Tricolore come se fosse uno straccio qualunque e desidero ricordare a tutti
gli italiani che la bandiera della Repubblica e’ il Tricolore italiano: verde,
bianco e rosso e non credo con simili comportamenti possano rappresentarci con onore quali
membri del Parlamento Italiano nell’ambito delle strutture ed organismi
ufficiali della nostra Repubblica, quando rifiutano di riconoscere l’epopea del Risorgimen-to
Italiano che creo’ il miracolo dell’Unita’
d’Italia.
Questi assurdi atteggiamenti
demoliscono volutamente quello che fu l’architettura politica e militare, che
libero’ il suo popolo dal giogo e dall’ oppressione che
per molti secoli le potenze straniere esercitarono sul territorio italiano.
Se questi signori rappresentanti
del Parlamento Italiano leggessero parola per parola l’inno nazionale “Fratelli
d’Italia”, che e’ la vera essenza dello spirito nazionale e descrivono la
storia prima che l’Italia si fosse unita e che un monarca, un liberale e un
repubblicano, socialista, ebbero la forza e la volonta’ di realizzare l’Unita’ d’Italia. La
storia insegna che Garibaldi, sempre pronto a combattere al fianco dei piu’
deboli ed in nome della liberta’ il vero ricordo di quell’epoca lontana.
Garibaldi, come Napoleone fu sempre in prima linea per la difesa di fondamentali
ideali e questi concetti contribuirono e rafforzarono la difesa della
liberta’, e fovorirono la crescita e lo sviluppo della societa’ di ogni singola nazione europea.
Detti tre personaggi
storici protagonisti delle guerre d’indipendenza non a caso sono di puro sangue
uomini nati e vissuti nelle Regioni dell’Alta Italia escluso Garibaldi che
nacque a Nizza (Italia) e poi ceduta alla Francia. Denigrare
la monarchia di Casa Savoia e forse questi signori onorevoli del movimento
politico emergente nel nord Italia dimenticarono che il re, Soldato, concluse
vittoriosamente l’ultima guerra risorgimentale con l’annessione di Trento e
Trieste, ultimo tassello, necessario al meraviglioso mosaico della
realta’ che rappresento’ e rappresenta l’ Unita’
d’Italia. E che dire della dinastia Sabauda, oltre mille anni di storia con i suoi eroi, condottieri
e santi.
Fa veramente male dovere
constatare che Rappresentanti del movimento politico gia’ citato, che da una parte
usufruiscono i benefici dell’Italia Unita e nello stesso tempo disprezzano il
Tricolore il vero simbolo di Unita’ che ha oltre due secoli di storia e
rinnegano una realta’ consolidata, che cemento’ lo Stato Unitario, potenzio’ la diffusione della lingua italiana ed al di la’ di ogni
concezione regionalistica, questo movimento del nord Italia, dimentica che i
promotori del nostro Risorgimento furono in larga maggioranza gli italiani
migliori del nord Italia.
Per obiettivita’ storica
e senza nulla togliere a Giuseppe Mazzini che si rese conto che le sue idee
repubblicane non erano mature e neppure costituirono una forza, fu uno dei
primi a rinunciare il suo sogno repubblicano, appoggiando i
Savoia, unica forza capace di ottenere risposte positive nell’ambiente
intellttuale, politico e militare di
quel tempo che fondarono la nazione e nuovi valori per difendere la patria di
allora e quella dei tempi di oggi.
Boston, 8
ottobre 2007
On. Michele Frattallone