La politica italiana con due partiti in meno e un grillo in piu’...

 

Da un palco scenico non virtuale, ma a quello reale si e’ aperto il sipario col nuovo scenario politico italiano, una nuova realta’ gestita da un noto comico, Beppe Grillo, a giudicarlo dalla sua impetuosa presenza lascia tutti scioccati e senza parole e per le idee velleitarie che a suo dire, tutti hanno torto e solo lui che espone il suo pensiero di avventizio politico crede di avere ragione in assoluto. E senza offesa a questo professionista dello spettacolo, nel modo come intende affascinare la sua platea il grillo parlante si manfesta come se fosse l’uomo che sanera’ tutto il malessere provocato dai partiti e politici italiani.  .

 

Il discorso di limitare a due legislature, quale termine utile perche’ i Deputati e Senatori di turno possano comodamente piantare le loro tende nel transatlantico, una proposta del genere potrebbe, forse, essere ac- colta da chi si dedica allo sport, ma tutt’altra cosa l’esercizio a livello professionistico impegnati seriamente alla politica. Beppe Grillo con le sue idee ha fatto alzare le antenne di tutti gli uomini politici, quindi uno scomodo alla politica che dichiara guerra contro tutti i partiti.

 

Questa nota parsona dello spettacolo che vuole essere l’alfiere dell’antipolitica, ma al tempo stesso a capo di un suo movimento, all’interno della sinistra. e’ chiara la volonta’ di un suo possibile posizionamento, accompagnato forse, da un determinato disegno politico con punti fermi, da scacco matto, in contrapposi- zione ai due partiti: di cui uno, di modello post-comunista e l’altro una conveniente fusione delle varie correnti di centro-sinistra, che collezionarono i resti  di quella che un tempo fu  sua maesta’ la Demo- crazia Cristiana. Due sogetti politici che furono dal 1946 al 1993, i protagonisti fondamentali della societa’ italiana ed e’ naturale che i due partiti menzionati non possono ne ammettere e ne condividere l’incunea- mento del movimento, modello Beppe Grillo.

 

L’incursione dell’inaspettata antipolitica personalizzata da questo personaggio dello spettacolo prestato alla politica, cresciuto nell’aera dei partiti democratici italiani dal colore rosso,  furono il frutto del pensiero della filosofia marxista trsformatosi in un nuovo sogetto politico che mira ad oscurare tutti i partiti dell’attuale Parlamento. Il centro-destra al momento non dovrebbe peroccuparsi  di Beppe Grillo, che vuole fare politica contro la politica col suo stile grossolano nel comunicare con parole denigratorie ed offensive indirizzate ai politici, che meriterebbe essere censurato non per quello che afferma, ma come le esprime.

 

La televisione uno straordinario strumento della comunicazione capace di avvolgere l’interesse di miliardi di persone tutte in una volta e un grillo parlante osservato da quest’angolazione, espone l’Italia spogliata dal suo meritato prestigio internazionale riconosciuto da tutte le nazioni del mondo.

 

Una cosa e’ certa, il Popolo e’ Sovrano, ed alcune cose molto bene amplificate dal grillo parlante, suonano come segnali molto forti all’indirizzo del governo, indiscutibilmente corrispondono a verita’ nel conclamare una politica sorda inefficiente ed assente nell’affrontare i seri problemi che assillano il Paese. Il caso politico di Beppe Grillo lo analizzano passo dopo passo e si potrebbe ipotizzare che dietro le quinte, entita’ all’ombra, potrebbero manipolare il suo istinto di antipolitica per eventuali disegni ancora non configurati e credo che tutti saranno d’accordo che la situazione non puo’ essere sottovalutata.

 

Ma ci si dovrebbe chiedere  se si possono accettare valutazioni analitiche soprattutto se citate da esperti nel settore della politica o quanto meno politologi ed editori di importanti giornali che hanno giudicato il pensiero del gruppo Bebbe Grillo, paragonandolo a Mussolini? Ed alle bande armate che fondarono i primi fasci da combattimento? Queste persone molto note e colte al di sopra della media, e poi fare simili commenti  nel corso delle teletrasmissioni fonte Rai, forse avranno dimenticato i particolari come era nato il fascismo o vogliono occultarla. Sono democratico e rispetto le opinioni di tutti.

 

Volere negare tutto il periodo del ventennio, non credo sia giusto. A questi signori molto colti,  forse sofferenti con punti vuoti di memoria, certe considerazioni e per il rispetto della storia non si possono accettare. Quando nel 1919 si formarono quelle che sono state definite bande armate fu la conseguenza provocate  dai vari partiti di sinistra, anarchici e socialisti in testa, che denigrarono ed insultarono i soldati, italiani, della Prima Guerra Mondiale, non tennero conto che seicentomila soldati tutti sacrificati per difendere la patria, su vari campi di battaglia, e dopo oltre tre anni di cruente battaglie costrinsero l’esercito austro-ungarico alla resa con l’armistizio firmato il 3 novembre e la proclamazione  della Vittoria del 4 novembre del 1918. Per coloro che non lo sapessero, queste le motivazioni della reazione delle bande arma- te costituite da gruppi  fascisti, furono ampliamente giustificate.

 

Quelle che all’inizio potevano essere delle bande fasciste, non c’e alcun dubbio che nella confusione di allora, ci fossero gruppi di malviventi che abusarono l’appartenenza a quel movimento fascista. I primi ad incoraggiare quel movimento secondo alcune fonti d’informazioni furono gli inglesi e le camice nere furo- un capo di abbigliamento manufatturato all’estero e spedito dall’ Inghilterra. Nel movimento o fasci da combattimento vi aderirono eroi della Prima Guerra Mondiale, intellettuali, Generali ed alti Ufficiali del Regio Esercito ed anche politici.

 

E bene sapere che il fascio ebbe l’appoggio degli industriali italiani e la maggioranza del popolo italiano era fascista.  Lo spirito nazionale nacque dal Risorgimento Italiano e questi e soltanto questi furono i presupposti per la fondazione del regime totalitario fascista se non ci fossere state quelle solide basi del Risorgimento Italiano non avebbe mai avuta la luce. Ci sono cose fondamentali che nemmeno la politica italiana dell’attuale periodo repubblicano, ebbe l’iniziativa di sapere addormentare la mafia in Sicilia ed ogni altra forma camorristica nelle altre Regioni meridionali, fu realizzata una politica interna ineccepibile.

Purtroppo tale politica non fu possibile condividere con l’entrata in vigore delle legge razziali, nel 1938.

 

Fondarono Istituzioni che ancora oggi sono operativi. Gli storici che per convenienza tacciono non offrono  un buon servizio alla nostra patria. I patti lateranensi dell’ 11 febbraio 1929 fu opera della politica fascista. Ed il Regno d’Italia che apri’ le porte all’istruzione e fu garantita a tutti i cittadini italiani. La riforma Gentile per l’istruzione che duro’ oltre sessant’anni e resto’ in vigore anche nella Prima Repubblica, l’ Istituto della Previdenza Sociale e del Lavoro, ma soprattutto la famiglia, che fu al centro della societa’ italiana e tutelata con supporti adeguati secondo l’esigenze del costo della vita. Ora invece, guardiamoci allo specchio, le famiglie tradizionali costituite da uomo e donna, che dovrebbero avere l’assoluta priorita’, si fa sempre un gran rumore, ma il governo di centro sinistra con promesse da marinaio e supporti quelli solidi sono ancora da venire.

 

Il governo Prodi ha poche speranze a sopravvivere e le probabilita’ di governare l’intero arco di tempo di questa legislatura sono quasi nulle. A sentenziarlo e’ lo stesso popolo del centro-sinistra che l’ha eletto. Nella prospettiva di un prossimo ritorno alle urne, molto ravvicinato, sarebbe saggio da parte degli schieramenti politici italiani a trovare almeno su questo punto cruciale un’accordo trasfersale per mettere mano alla vigente legge elettorale con una adeguata riforma che consenta ai governi futuri una maggiore stabilita’ politica che sono le condinzioni indispensabili per la governabilita’ della nazione Italia.

 

On. Michele Frattallone