Boston, 16
febbraio 2008 On.
È corretto andare alle urne?
Certamente si! Non ci sono alternative ed è più logico andare a votare!
La vigente legge elettorale detta anche “porcellum” ovviamente non è gradita da nessun partito. È
stato un errore ad accettarla come legge, è stato un errore a non porre rimedio
nell’ambito della passata legislatura interrottasi con la
caduta del governo Prodi. A nulla valsero i tentativi di formare un
governo a tempo determinato ed a larghe intese, affinché potesse varare una
nuova legge o quanto meno riformarla. Purtroppo i giuochi politici si erano
conclusi ed ogni tentativo si rivelò vano. Gli schieramenti di maggioranza ed
opposizione hanno scelto la via del voto, quindi una domanda: è corretto andare
alle urne? Certamente si! Non ci sono alternative ed è più logico andare a
votare! Forse sarebbe stato meglio offrire la possibilità all’elettore di
votare il nome del candidato di sua preferenza. Comunque questo metodo, con le
liste bloccate forse potrebbe tutto al più semplificare le operazioni dello
spoglio.
Ero
convinto e come me anche la maggior parte di chi si occupa
di politica, i giuochi erano facili a tavolino ed avere a portata di mano una
schiacciante vittoria per la coalizione di Berlusconi,
forse fin troppo evidenziata la vittoria, destinata all’elettorato del
centro-destra, da molto tempo rivendicata.
Le prime reazioni partono dal neo Partito Democratico, che
sebbene avvantaggiato nell’avere preso decisioni su come si sarebbe mosso alle prossime elezioni, quindi provvidenziale la fusione dei
2 partiti: (Partito della Sinistra e Partito della Margherita) ovviamente dopo
Forza Italia ed Alleanza Nazionale. Un rodaggio che aveva permesso loro di
togliere dal bagaglio l’ingombrante peso rappresentato dalle piccole formazioni
politiche e partitiche che si erano unite grazie alla teoria imperante dell’antiberlusconismo. Da quel momento s’era aperto uno scenario come e
con chi si sarebbero coalizzati gli schieramenti di sinistra e quelli di
destra, era naturale e prevedibile che il neo Partito Democratico, leader
Walter Veltroni (il PD s’era costituito con la
fusione di due partiti legati al governo Prodi, nel mese di
ottobre 2007, era più logico presumere una nuova coalizione.
Ma un fulmine a ciel sereno la vera sorpresa il PD, annunciava di
presentarsi alle elezioni da solo evitando apparentamenti con altre formazioni
politiche. Tutti i partiti che facevano parte del governo del centro-sinistra,
si preoccuparono, al punto come se il neo Partito Democratico, avesse, di
fatto, già accettato la sconfitta elettorale e provocando un cordone di
contrarietà alimentato da vari partiti del centro-sinistra e non solo, ma
tentarono di dissuadere Veltroni, per aprire ai
partiti con l’obiettivo che rafforzassero le fila del
suo Partito. All’ultimo momento, Veltroni apriva
soltanto al Partito dei Valori, leader Di Pietro.
Apriti cielo,
dopo che era stato preannunciato la ricomposizione dei
4 partiti fondatori della Casa delle Libertà
discutevano di non gradire apparentamenti con nessuno, quì comincia un’altro colpo di scena e quanto sarà
positivo, quello lo dovrà giudicare il futuro: Berlusconi
come un prestigiatore di alto rango, dal suo cilindro fa uscire non il
tradizionale coniglietto, ma un nuovo simbolo, che solo poche settimane prima
aveva rinunciato probabilmente per qualche altro periodo storico, ebbene questo
simbolo si chiama il Partito del Popolo della Libertà. Questo inaspettato
annuncio roboante e come se fosse stato un vero terremoto politico: Berlusconi annunciava che il Partito del Popolo della
Libertà si era costituito con i partiti di Forza Italia e di Alleanza
Nazionale.
Dalla
preannunciata coalizione originaria con gli altri due partiti: Lega di Bossi e la UDC di Casini. Per il primo Berlusconi
accettava l’ingresso concedendo il simbolo del loro movimento in quanto
formazione politica con struttura regionale, per il secondo invece, pretendeva
che rinunciasse il simbolo, questa trattativa rimase per
alcuni giorni sospesa a un filo di lana, che alla data del 16 febbraio,
scioglieva le sua riserva annunciando che la UDC alle elezioni si presenterà da
sola. Anche all’interno di Alleanza Nazionale, non tutti condivisero
l’iniziativa di Gianfranco Fini, tant’è
che si sono già verificati piccoli segnali di sgretolamento con la
costituzione di un’altro partito.
Forse le mie
previsioni potrebbero essere non condivise, ma ho abbastanza esperienza legata
alla cultura politica e mai come in questo periodo storico, l’affollamento di
partiti grandi e una miriade di piccoli partiti, non sono certamente positivi
per dare giuste risposte a coloro che negli ultimi tempi hanno fatto sentire la
loro voce identificandola semplicemente l’antipolitica. Sono convinto che si sarebbe dovuto dimostrare con questa nuova campagna
elettorale una notevole riduzione di partiti e su questo piano sono d’accordo,
l’obiettivo almeno parzialmente è stato raggiunto. Ma pretendere che dalla sera al mattino tutti i partiti avrebbero accettato la
resa incondizionata proposta dal neo Partito Democratico, leader Walter Veltroni, e dal neo Partito del Popolo della Libertà era
prevedibile avere a che fare con soggetti politici più concilianti ed altri
invece, intransigenti perchè credono fermamente alla loro linea politica e
poiché si giuoca nell’ambito della democrazia
dobbiamo essere onesti vanno rispettati gli uni quanto gli altri.
Chiarisco che
prima di ogni cosa sono italiano, cattolico e di destra, quella destra che
lavora e sa sopportare con dignità anche qualunque sacrificio, tutto questo non
per convenienza, ma per convinzione e non sono vulnerabile alle tentazioni di
cambiare giacca ad ogni determinata stagione, in questi momenti che ritengo
difficili per la mia nazione per la mia patria, forse sarebbe stato meglio
utilizzare i nostri sforzi e le nostre energie ed i nostri sacrifici (perchè di
fatto sono già alle porte), forse sarebbe stato più saggio e più prudente
tenere il caposaldo della Casa delle Libertà costituita
dai 4 partiti fondatori, perchè la vittoria è alla nostra portata. Poi in un secondo momento, altri programmi o
fusioni di partiti andavano discussi con tutto il tempo necessario. Ma
accettando la sfida del leader del partito democratico e come avere voluto
rimescolare tutto da capo e fare diventare incerto ciò che era riconosciuto
quasi da tutti la carta vincente.
Questo
scompiglio, ha provocato un vero terremoto politico e la partita non può essere
considerata conclusa, ma la vittoria se ci sarà non vorrei che fosse di misura,
perchè se così fosse, avremmo tradito noi stessi, avremmo tradito il nostro
elettorato avremmo creato una cosa terribilmente negativa perchè ancora una
volta sarà l’Italia a pagare per altri 5 anni di ingovernabilità, ma ora come
stanno le cose, bisognerà assolutamente avere le idee chiare, sapere al più
presto i contenuti della nuova linea politica italiana, che sarà espressa dal
centro-destra se questa sarà ancora la denominazione corretta, mi auguro di sì,
credo che al momento dobbiamo prima pensare come rimediare tutte le cose guaste
provocate dai
governi precedenti, ma sopratutto dall’ultimo esecutivo che ha governato poco e
male. Le cose primarie per migliorare la nostra Italia sono l’equilibrio
salariale, la difesa della famiglia e chiunque avrà l’onore di governare deve
essere convinto che la famiglia deve essere al centro della società italiana,
se non c’è famiglia, non c’è società, se non c’è società non ci sarà futuro.
Ora gli sforzi
devono essere incanalati per fare crescere il pil
nazionale, più case popolari, più controlli soprattutto i canoni di affitto,
ridurre drasticamente il costo delle bollette della luce elettrica, del gas uso
domestico e tante altre cose che potrebbero contribuire a far crescere il
potere d’acquisto. Chiedo ai politici di entrambi gli schieramenti pensate a
riportare l’Italia ai primi posti della classifica mondiale e smettetela di
dare poco spazio all’Italia e pensare troppo all’Europa. Mi auguro che sia
possibile formare un governo forte per trovare rapide soluzioni nel settore
energetico. Controllate i confini della nostra nazione. Fate rispettare la
nostra sovranità nazionale. Controllate i flussi dell’immigrazione, se gli
immigrati sono regolari, e; più giusto offrire migliori centri di accoglienza,
ma quelli sprovvisti di documenti e di soggiorno sarà purtroppo necessario
agire con più severità se c’è una legge che regola il fenomeno
dell’immigrazione deve essere fedelmente applicata, se servono altre leggi avete
il dovere di vararle entro tempi brevi, altrimenti sarà impossibile nel
futuro.
Concludo che a
volte i proverbi sono l’essenza di una lunga esperienza, qualche volta è utile
“Meglio soli che male accompagnati”,
ma in questa circostanza forse era più saggio seguire un altro proverbio: “Non lasciare mai la strada vecchia per una
nuova”.