Messaggio dell’On. Michele Frattallone

Presidente della C.N. del CTIM-USA

2Giugno, 61.mo Anniversario della Fondazione della Repubblica Italiana

 

            Cari Membri, Sostenitori del Comitato Tricolore per gli Italiani nel Mondo, ed a tutti gli Italiani d’Italia, d’America e di tutto il Mondo, oggi 2 Giugno 2007 ricorre il 61.mo Anniversario della Fondazione della Repubblica Italiana, sono il Presidente della C.N. del CTIM-USA credo che questo è il giorno più opportuno per  lanciare un messaggio a nome della mia Associazione Italiana meglio conosciuta e denominata C.T.I.M. Quindi, questo monito non si esaurisce nel proporVi un certo modo di pensare piuttosto che un’altro, ma credo che va al di la di ogni competizione come esprimere le proprie idée politiche, che in democrazia costituisce l’ossatura ed il modello di un popolo che è propenso allo sviluppo ed al mantenimento della pace. Chiedo a me stesso, come eravamo, per favore..., non scandalizzatevi siamo certi di rappresentare degnamente la nostra identità e la nostra  italianità.

            Chiarisco che non sono un politico, ma sono molto attento alla politica italiana. Una cosa è certa da oltre dieci anni, noto cose sconvolgenti e sopratutte le invasioni di campo di massimi esponenti della magistratura ad assumere ruoli con compiti attribuiti alla politica ed esponenti della politica che invadono chiaramente il ruolo dei magistrati, questi due esempi sono sufficienti per innescare solo confusione ai danni di un buon governo.

            Leggo sui giornali di varie tendenze politiche, che con sorpresa a un certo punto tutti i partiti convergono dichiarandosi di essere chi più meno e con varie sfumature italiani ed un grande amore per l’Italia, per la difesa nazionale, per la difesa della nostra lingua, per la difesa delle nostre radici cristiane, quasi tutti eccetto, una minoranza trascurabile di persone, ci identifichiamo cattolici e rispettosi della Religione Universale.

Se veramente siamo italiani, e vogliamo difendere la nostra identità di essere italiani, se veramente rispettiamo il modello di vita che i nostri avi ci insegnarono sia prima dell’Unità d’Italia e dopo, includendo anche il ventennio dell’era fascista, quando a quell’epoca regnava ordine, disciplina, senso di responsabilità, i treni partivano sempre puntuali e si credeva veramente ai valori umani e cristiani, tutto questo fino al 1938, prima che entrasse in vigore una brutta legge razzista ai danni del popolo ebraico, ma tutt’ora sono convinto che quella determinata legge sostenuta da pochi e quasi inosservata e qualche anno più tardi la caduta del regime fascista e per l’esattezza, il 25 luglio 1943.

            Il Governo Badoglio e gli infausti giorni che poi seguirono provocati dalla resa incondizionata dell’8 Settembre 1943 e l’illusoria fine delle ostilità e tutte le conseguenze di un vero conflitto tra i tedeschi e gli americani che praticamente spaccarono in due il territorio nazionale, ed i responsabili dei due schieramenti (la Repubblica Sociale Italiana e la Istituzione Monarchica) cercarono di limitare i danni alla  popolazione  Italiana..

            Ho voluto espressamente evocare quel triste periodo storico, perchè la ricorrenza della Fondazione della Repubblica Italiana potè realizzarsi mantenendo la continuità di tutte le Istituzioni ed ora noi italiani possiamo essere orgogliosi di potere continuare le nostre tradizioni anche con la realtà dell’Istituzione Repubblicana. Sia d’esempio l’Esercito Italiano, che non ha mai rinnegato la sua identità ed oggi più che mai con i nostri soldati con il loro impegno non solo mantengono salde tutte le loro origini, ma hanno degnamente riscattato l’onta della sconfitta militare, ed oggi tutto il mondo ammira il nostro glorioso Esercito Italiano, un punto di riferimento concreto per la difesa del nostro territorio nazionale ed ora impegnato fuori dai confini d’Italia, non per conquistare, ma donare aiuto e promuovere e difendere la pace nell’ambito delle nazioni chiamato dall’O.N.U. perchè sia rispettata la pace.  

            Cari italiani di qualsiasi schieramento o colore politico se credete ancora di essere rimasti italiani oppure ci siamo avviati ad un altro processo quello della Unione Europea che fino qualche anno fa, si erano avvertite forti resistenze espresse dalle nazioni che desideravano essere sempre in vetta e prima su altre a contendersi la guida morale di questa potenziale forza politica e forse in futuro con l’ambizione di poter giocare un ruolo importante e fare l’ago della bilancia nello scenario politico mondiale.

            Forse è giunto il momento di decidere se continuare ad essere italiani difendendo la sovranità nazionale e concretizzare finalmente il sogno europeo come una nuova e forte entità politica ed economica e se necessario anche quella militare, ma attenzione solo se nutriti di un ideale che generi pace ed allontani la guerra promotrice di lutti e sventure.   

            Facciamo un’attenta riflessione e chiediamoci se siamo ancora italiani e soprattutto se abbiamo le qualifiche necessarie per meglio rappresentare la nostra italianità. Se siamo italiani, bene, ma non possiamo dichiararci italiani poi pensare all’europea ed al tempo stesso orientati a simulare certi comportamenti naturali che si possono adottare soltanto nel territorio statunitense.

            A questo punto dobbiamo sgomberare la grande confusione generata in noi stessi e come credere di essere per un giorno ricchi, poi il giorno seguente presentarci a chiedere aiuto ed dopo qualche settimana  ridotti a chiedere l’elemosina.

            Oggi è Festa Nazionale e credo sia il momento migliore per riflettere, Cari Amici italiani ed italiani all’Estero, in questi giorni si respira aria di un’Italia malata a causa di un virus politico che paralizza la mobilità di un popolo che lavora e paga le tasse. Questo mio personale messaggio indirizzato a tutti i leader politici, per favore, responsabilizzatevi con più convinzione, in questo periodo di crisi politica italiana, non siate distanti dal popolo, siate più vicini alla gente e sopratutto a chi vuole o si prepara a governare, esorto a non dimenticare che per conoscere i veri problemi, bisogna molto di più, dialogare con i cittadini e cercare in profondità mali che affligono la società italiana.

            Sono convinto che questa potente macchina dell’industrializzazione è quasi perfetta, ma mancano le istituzioni che dovrebbero accompagnare con strumenti idonei per monitorare tutti i guasti che nel lungo percorso emergeranno. Signori miei, la politica è una cosa seria, perchè da Voi dipendono le sorti di ognuno di noi ed il destino della nostra Patria. Come si può pretendere di mettere alla luce i nuovi bimbi d’Italia, se non si creano reali presupposti e condizioni con adeguate politiche che sostengano la promozione per le costruzioni di case popolari.

            Come si può immaginare a colpire le famiglie con nuove tasse. Come si può pretendere di arginare il fenomeno di rapine, furti e quello che è peggio i fatti di cronaca nera giornaliera ed i commenti di delitti assurdi e disumani, Cari responsabili della politica e del governo, sono necessarie nuove misure e strumenti atti a garantire la sicurezza a tutti i cittadini italiani ed a tutti coloro che vivono e lavorano. Come si può pretendere che gli industriali possano essere competitivi se non si fa nulla per snellire la burocrazia e come si può pretendere nuovi metodi innovativi se non c’è, la volontà politica di potenziare gli investimenti da destinare al settore della scienza che detiene un parco di ricercatori, che per sviluppare le loro idée sono costretti a emigrare e che cosa aspettate per approvare nuove norme che impediscano a fare sbarcare in Italia, merci di ogni tipo e sopratutto dai paesi che non rispettano le prime regole di democrazia

            A Voi leader politici che sostenete il governo, come si può pretendere una regolare operazione che faciliti l’immigrazione se non avete idée e certezze come dovrebbero essere regolamentate. Sono consapevole che l’immigrazione è necessaria per risolvere problemi a certe categorie di industrie italiane, ma non potete girare la testa dall’altra parte quando non è stato proposto un solo progetto per creare nuovi posti di lavoro, e sostegni alla famiglia tradizionale che è al centro della società italiana e per questa sacrosanta affermazione deve essere difesa, affinché i membri di queste famiglie sfortunate possano evitare di stare al secco l’ultima settimana di ogni mese.

            Cari Signori Onorevoli e Senatori, questo mio accorato appello personale indirizzato al Governo Italiano a me poco interessa se è di sinistra o di destra, credo che alla nazione è indispensabile un vero governo, ma soprattutto deve avere i numeri al Parlamento per legiferare e governare, altrimenti non si possono avere nuove idée per creare i presupposti necessari ed essere sempre pronti dove e quando intervenire perché c’è ancora molto da riformare e migliorare.

            Ed è eloquente che un governo invece di governare è impegnato a dovere convincere i suoi ministri ed ancor più grave, che sin dall’inizio della legislatura, propensa a promuovere la politica dello smantellamento di norme, provvedimenti e leggi, soltanto perchè ereditati dal governo precedente è stata la vera prova di volere demonizzare l’evento berlusconiano, forse la motivazione e di chiara lettura, le componenti di tutta la maggioranza sono legati da un comune denominatore, spazzare via tutto ciò che era stato prodotto dal Primo Ministro Silvio Berlusconi. Questa non è una buona politica, quindi rende molto difficile il dialogo. La vera Democrazia ha due protagonisti la maggioranza e l’opposizione e quando viene a meno uno di questi elementi essenziali il Governo non può governare ed il Parlamento non potrà compiere il suo dovere fino in fondo.

            Quando il consenso non è garantito dalla stessa maggioranza, viene a mancare l’efficacia e la risolutezza di sapere governare. Quando mancano questi presupposti, e la recente tornata delle elezioni amministrative, con il classico esempio del neo letto Sindaco di Agrigento, coinvolto nelle file del centro-sinistra, quindi dall’attuale maggioranza, le sue esternazioni sono la conferma di una politica fallimentare. Ed è facile a comprendere perchè dopo le ultime elezioni amministrative avete perso i contatti con il nord e con il sud, del paese, ma al nord è ancora più visibile la non condivisione della politica fin quì esercitata.

            Ora avete perso definitivamente la locomotiva, la forza della gente che investe e che sopratutto lavora per il bene del nostro Grande Paese. Questi dati sono il migliore segnale per convincerVi a promuovere un vero passo onorevole quello di rassegnare le dimissioni nelle mani del Capo dello Stato. Sarà la prossima consultazione elettorale nazionale a confermare con il loro verdetto ad indicare quale sarà la nuova compagine governativa ad assumersi le responsabilità di porre rimedio a tutte le cose guaste createsi in 61 anni, comunque non si può negare alle cose positive, una in particolare che si è conclusa, dopo mezzo secolo, l’esercizio di voto a tutti gli italiani residenti all’estero, ma in questo caso la legge porta il suo nome: Mirko Tremaglia, l’indomabile condottiero l’allora Ministro per gli italiani nel Mondo. Questa giornata è dedicata all’Istituzione Repubblicana, mi auguro e sono sicuro che altri milioni di italiani all’estero aspettano con ansia per andare votare compatti per un nuovo governo, che sappia governare, e difendere tutti i diritti acquisiti nell’ambito delle istituzioni repubblicane.     .

            Sono italiano e spero che tutti siamo convinti di essere italiani, disposti a difendere con veri atti positivi, la nostra identità nazionale italiana, il senso morale e democratico, cattolico o quanto meno cristiano, generoso e disponibile a condividere nelle modalità praticabili  per adottare un vero e nuovo modello di essere italiani, incanalato nelle nostre migliori tradizioni, capaci in ogni nostro momento di vita ed circostanza, continuare ad essere uomini liberi e dal contegno esemplare che ci contraddistingue una virtù che a noi italiani ci appartiene da sempre.     Michele Frattallone.

 

Viva L’Italia, e Viva a tutti gli italiani in Italia e nel Mondo.

 

Boston 29 maggio 2007