RIVOLUZIONARI MADE IN CANADA

Fa sempre un po’ specie vedere sorgere strilli d’autentico populismo neoproletario alla vigilia delle prime elezioni degli Italiani all’estero e constatare che poi in effetti non si tratta di compatrioti che risiedono a Cuba, in Cina o nella Corea del Nord ma che sono comodamente sistemati in uno dei paesi capitalisti che essi odiano come gli Stati Uniti o il Canada.

E’ accaduto da recente con il direttore di un nuovo mensile che si occupera’ di attualita’, politica e cultura ad uso e consumo degli Italiani in Canada il quale e’ chiaramente troppo disgustato delle angherie perpetrate ai danni dei lavoratori italiani per potervi restare o per potervi vivere a patto che, naturalmente, non lo faccia per puro spirito di sacrificio e che abbia deciso d’immolarsi sull’altare del trionfo delle proprie idee.

Una scelta ammirevole, chiaramente, se queste idee fossero poi suffragate da solidi dati di fatto e fondate sulla logica della realta’ che, sfortunatamente per lui, e’ visibile a tutti. Nell’editoriale del 28 gennaio il direttore in oggetto parla senza mezzi termini di “..cinque anni del disastroso governo Berlusconi….,e poco piu’ avanti,…il futuro dei nostri figli non ha il sorriso…” dimenticando pero’ che in un editoriale precedente del 20 gennaio aveva anche scritto “……i disperati che premono sulle nostre coste…..”.

A questo punto, quindi,  viene logico chiedergli: “Se l’Italia del quinquennio Berlusconiano e’ distrutta, rovinata, fallita, se chi vive e lavora nel Bel Paese come negli Stati Uniti sta proprio cosi’ male che piu’ male non potrebbe com’e’ che queste “…spinte inarrestabili…” sono dirette proprio verso l’Italia ,gli Stati Uniti ed il Canada e non verso i regimi che si fondano sull’ideologia comunista come le su citate Cuba, Cina e Corea del Nord?  Anzi, e questo forse non va troppo a supporto dei piagnistei straripanti nei due editoriali, com’e’ che quest’anno nel mio viaggio in Italia l’ho trovata popolata piu’ che mai proprio di cittadini che si sono defilati dalla Repubblica Popolare Cinese?

Per cio’ che riguarda poi le note di sdegno sempre dello stesso editoriale a proposito della mancanza di rispetto verso la bandiera italiana forse e’ li caso di stendere un velo di pietoso silenzio perche’ per anni chi ha veramente onorato il tricolore e cio’ che rappresenta e’ stato tacciato di nazionalsocialismo. Se qualcuno ha dubbi in proposito vada a rileggersi quale fu il commento presente su alcuni siti dell’ultrasinistra alla manifestazione con la quale il Presidente Ciampi, che ha veramente riportato in auge il vessillo italiano, diede inizio al corrente anno scolastico. Venire ora a fare la predica pro tricolore a chi l’ha sempre onorata e difesa a partire dei militari e di tutti i veri servitori dello Stato, mentre i compagni del direttore del nuovo mensile anche sul loro logo di partito l’hanno sbattuta sempre in secondo piano rispetto alla loro bandiera rossa con falce e martello ha piu’ del parossistico che del ridicolo.

Ma il direttore, ha ancora un ultimo asso da giocare nel suo redazionale che lo proietta con gran tempismo sotto la luce di questo suo spot pre elettorale, e questo e’ quello dell’avallo che egli e’ certo d’ottenere con l’aiuto delle cifre.

Con un ultimo singhiozzo di dolore egli infatti ci dice “…Purtroppo ben presto saranno le statistiche a darcene ragione…”. Cattiva scelta per concludere, caro direttore. Sono stato sempre dell’idea, infatti, che le statistiche lasciano il tempo che trovano in tempo…di pace ma che proprio andrebbero completamente messe da parte quando vengono ammannite agli stoici cittadini dall’opposizione durante il corso di una campagna elettorale. E’ allora che mi trovo d’accordo piu’ che mai, infatti con uno dei massimi esponenti della letteratura americana, Mark Twain che in una delle sue frasi piu’ efficaci e piu’ famose diceva: "There are three kinds of lies: lies, damned lies and statistics." che come certamente il direttore dovrebbe capire, essendo passato indenne attraverso la sua tragedia canadese, questa vuol dire” Ci sono tre tipi di menzogne: le menzogne, le menzogne dannate e le statistiche.”

 

RO PUCCI – HOUSTON, TEXAS – 30 gennaio 2006