C’è ancora chi non si è accorto che i partiti esistono
E’ diventata ormai una costante di questa fase estenuante che precede le
prime elezioni degli Italiani all’estero di trovare al mattino per colazione
assieme alla tazzina del caffe, al toast ed al succo d’arancia un nuovo
attacco fresco di giornata rivolto al solito imperturbabile Ministro Tremaglia.
E’ forse probabile che neppure Giacobbe con la sua proverbiale pazienza
si sarebbe mai sbilanciato , come l’Onorevole Mirko, a tribolare tanto
e per tanto tempo per darci finalmente questo benedetto voto, se avesse
saputo di quali ire funeste sarebbe poi stato fatto segno. L’ultima trovata
e’ quella dello svantaggio tra i candidati che aderiscono ai partiti costituiti
e quelli indipendenti che non vi aderiscono. A questo proposito, qualcuno
potrebbe forse obbiettare che non trovare un collocamento ideologico fra
uno dei numerosissimi partiti esistenti nello sterminato universo politico
italiano e’ un po’ come dire che non c’e’ nulla che possa andar bene per
un individuo di gusti iperdifficili, piu’ unico che raro. Purtroppo e,
nonostante le rimostranze del candidato indipendente, al popolo italiano
e’ parso giusto che i partiti politici ci fossero e che, rappresentando
una buona fetta di popolazione, avessero un certo peso rappresentativo
oltre che una loro pura e semplice funzione aggregatrice nell’ambito della
comunita’ nazionale.
E’ chiaro, quindi, che il candidato indipendente non e’ d’accordo e, affinché
venga rimosso tutto cio’ che lo separa dal suo seggio a Roma, propone che
si faccia piazza pulita dei partiti verso i quali e’ ovvio si senta svantaggiato.
Ci sono diversi modi d’andare da Detroit a Chicago. C’e’ chi sceglie d’andare
in auto e c’e’ chi sceglie di pedalare o di restare appiedato, come chi
eroicamente non vuole piegare il collo alla logica diabolica dei partiti.
Nel fatidico giorno delle votazioni anche quest’ultimo si trovera’ ai nastri
di partenza come gli altri, ma se poi nella sua corsa per la meta non riuscira’
a finire per primo, e’ chiaro che nessuno lo avra’ danneggiato per il semplice
motivo che nessuno gli ha negato la possibilita’ d’andare in macchina o
di sceglirsi un partito. E’ di questo che il candidato indipendente in
effetti dovrebbe accorgersi: i partiti politici esistono ed essi piacciono
tanto che, anche a voler dare loro un colpo di spugna, non si potrebbe
farlo. Questa ennesima filippica anti-Tremaglia, ritenuto evidentemente
colpevole anche dell’invenzione dei partiti, mi riporta alla mente una
delle prime vignette lette su una nota rivista d’enigmistica del Bel Paese
che presentava coi suoi tratti di penna essenziali una folla di Greci di
bassa statura tra i quali torreggia un gigante. Rivolto a questa folla
un soldato domandava:”Chi di voi e’ Ercole?” . Il titolo dell’esilarante
vignetta d’humor sottile, vagamente britannico e che ora do all’articolo
recitava quanto segue:“L’INGENUO STORICO”. Forse non a tutti, ma a me questa
scelta in una circostanza del genere e’ parsa piu’ che indicata ed, anzi,
quasi imprescindibile ed appropriata.
RO
PUCCI – PORTAVOCE ADDETTO-STAMPA CMIT-U.S.A.
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