La Politica Italiana fa soffrire la nostra Democrazia

C’è il pericolo che affiori il periodo della decadenza della scienza ovvero l’arte del sapere governare la Nazione; con la Democrazia, il Popolo è Sovrano, ma agisce tramite i suoi Rappresentanti eletti al Parlamento Italiano. Il totalitarismo, è un Regime politico che ammette un solo partito informatore ed è la guida dell’azione statale. Detto regime si affermò nel 1922 come movimento politico di massa determinato ad arrivare al potere, ottenne l’incarico a formare il nuovo governo, e qualche anno più tardi, eliminò lo spazio di manovra alla istituzione democratica e da quel momento, iniziò anche la fine dello stato liberale.

Nel “ventennio”, tale esperienza rappresentò un momento storico non del tutto negativo, ma la politica estera peggiorò con l’alleanza tra l’Italia e Germania Nazionalsocialista vincolato dal “patto d’acciaio”, nel 1939. Quel “Trattato” disorientò l’Istituzione Monarchica, che si concluse con una guerra perduta e il re Vittorio Emanuele III abdicò a favore del suo successore Umberto II, di Savoia, re d’Italia, poi, a seguito del Referendum del 2 Giugno 1946, partì in esilio e si stabilì in Portogallo. Furono questi, tragici eventi storici, che dovrebbe indurre la nuova classe politica a rflettere molto seriamente.

La politica italiana è ammalata, gli uomini politici più responsabili, ancora non si accorgono che di questo passo rischia il collasso della nostra democrazia. Anche le esperienze sono segnali positivi che aiutano ad evitare errori ed a rflettere per realizzare cose importanti e utili alla nostra nazione ed all’umanità.

È logico, stabilire in che direzione ci muoviamo, comparare le varie epoche con quella contemporanea a torto o a ragione sono giudicate, cose d’altri tempi, tuttavia molto spesso sono d’attualità. La politica è la scienza e l’arte del sapere governare, delineare indirizzi e modalità come modellare la nostra società. 

Quindi, la politica gestita da un solo partito ed alla guida una sola persona che potrebbe avere il pugno di ferro ed imporre il suo volere come un dittatore, ma se le stesse cose vengono espresse da più persone che ne condividono il principio e da più idee convergenti, ed accettate solo dopo una serie di dibattiti parlamentari, in quel caso, la dittatura non avrà più spazio e la politica continuerà a navigare nell’ambito della democrazia. 

Attenzione su questi due punti su cui si fonda la politica, perchè se le cose sono spinte agli estremi di questi due metodi di governare, una parte dell’elettorato si orienterà a supportare l’uomo col pugno di ferro che potrebbe abusare del potere come un tiranno e la crisi di una democrazia allargata da più idee però non  più condivise, ma divergenti, sfuggirebbero dal controllo non solo le norme e regole, ma sposterebbero l’asse che assicurava un determinato equilibrio e correrebbe il rischio di fare trionfare l’anarchia, dove la corruzione farà da sovrana e nessuno più disposto a rispettare le leggi dello stato. 

No Signori! No! Signori della politica, gli italiani non saranno disposti ad accettare una politica autolesiva, ancora una volta questo appello a tutti i Responsabili dei partiti, ai Responsabili del governo, ai Responsabili di tutte le Istituzioni Italiane, Voi avete il diritto di discutere i problemi politici che affliggono il nostro Paese, siete stati eletti e l’elettorato sentenziò a chi l’Onore di guidare il Paese. Ma una cosa avere il diritto di governare e un’altra cosa è il dovere come governare.

Ed è inutile continuare ad illudere l’elettorato italiano, perchè l’attuale coalizione di questa maggioranza non ha il minimo collante per restare unita e coesa, questo significa che una tale maggioranza non esiste più. Siate ragionevoli, dovreste convincervi che le cose così non vanno bene, l’osservazione critica che viene mossa dalla maggioranza del popolo italiano, la Vostra preoccupazione è come fare pagare le tasse ai cittadini, che già ne pagano tante. 

I cittadini italiani sono stanchi a dovere assistere a sceneggiate e litigi alla televisione e poi per incanto per non perdere la poltrona con tutti i privilegi garantiti, per un giorno fate credere che tutto è tranquillo e che tutto si è risolto. Il messaggio non viene lanciato espressamente a questo governo, ma a tutta la classe dirigente politica costituita da entrambi gli schieramenti di centro-sinistra e centro destra. 

Governare il nostro Paese, per l’uomo politico non è solo prestigio servire la Patria, ma un grande onore.
Ora i problemi sono cresciuti e le sfide che l’Italia dovrà affrontare sono molte. Maggiori attenzioni alle strutture organizzative legate agli italiani residenti all’estero, avere fiducia ai nuovi Parlamentari eletti nel Collegio elettorale Estero ed accettare questa nuova realtà, è troppo presto giudicare il loro contributo. Detti Rappresentanti, inquilini del transatlantico che naviga nell’area del Parlamento e delle Istituzioni Italiane, rafforzerebbero i ponti di collegamento con altre nazioni ed in alcuni casi e circostanze determinanti per la promozione di una nuova politica economica estera. E opportuno consolidare la rete consolare ed un errore la chiusura di un solo Consolato. 

Potenziare e verificare con gli strumenti di controllo come viene insegnata la lingua e la cultura italiana all’ estero. Il governo nell’arco di poco più di un anno di legislatura, secondo la reazione dell’elettorato italiano percepisce che è stato concluso poco in positivo e molti contrasti all’interno della stessa compagine gover- nativa ed avete avuto molta anttenzione allo smantellamento di norme e leggi soltanto perchè varate dal precedente governo di centro-destra. Evitare a non rincorrervi come al tempo delle due anime in eterno conflitto, non caso la citazione, dei Guelfi e Ghibellini, in Firenze, all’epoca del XIII e XIV secolo.

Per concludere l’Italia deve essere governata con severità ed intelligenza, deve ricrearsi una nuova immagine, governi stabili, riformare la burocrazia, contenere gli sprechi della spesa pubblica, attirare quanto più possibile capitale straniero, perchè investano di più nel nostro Paese, procedere più in fretta per la costante decrescita del debito pubblico, un rilancio industriale, commerciale interno e per l’estero, norme protettive e strutture organizzative quale supporto politico per l’acquisizione di nuovi mercati internazionali 

Questa potrebbe essere la politica desiderata dalla maggioranza dall’elettorato italiano, formato da un eser- cito di lavoratori, industriali, commercianti, professionisti e artigiani. Tutti i governi sarebbero orgogliosi a realizzare la crescita e lo sviluppo per la nostra Italia e soprattutto  benessere per il Popolo Italiano. 

Michele Frattallone 
Boston, 22 agosto 2007