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ARCHIVIO RISERVATO (PRE-AZZERAMENTO)

Ecco le reazioni alle riflessioni post-elettorali di Ferretti giunte finora.
Per cortesia dell'amico Guido Baccoli della Repubblica Dominicana
Luigi DE ANNA dalla Finlandia: 
Caro Ferretti, grazie per i commenti alle elezioni, che ho letto con grande interesse. Il tuo scritto contiene molti punti stimolanti, che serviranno ad aprire una discussione. Vorrei però aggiungere un altro commento: non credo che la batosta elettorale sia dipesa dalla cattiva organizzazione del CTIM. Sono infatti convinto che tutti, o quasi tutti, abbiano fatto quanto potevano (del resto senza mezzi la campagna elettorale non è facile da condursi). Bisognerebbe invece portare il discorso sul piano politico, e cioè la "qualità" del programma e soprattutto la "qualità" di chi lo porta avanti in sede nazionale. Personalmente condivido le critiche che moltissimi all'estero rivolgono a Berlusconi. Non conosco alcuno scandinavo che lo apprezzi o lo stimi e questa difficoltà a votare all'estero una coalizione di cui questo personaggio noto per le sue gaffes diplomatiche si è fatta certamente sentire. Diverso è il caso degli italiani, che possono anche votare Berlusconi temendo aumenti di tasse e tassazioni di BOT, cose che toccano poco noi che in Italia non ci viviamo e che per fortuna (?) abbiamo buste paga tassate con altri tassatori. Penso che chi vive all'estero sente la politica estera del governo come particolarmente vicina, e la politica estera della CdL, con il suo servilismo nei confronti di Bush, all'estero non viene capita da tutti. In conclusione, la colpa della debacle non è dei dirigenti del CTIM o del povero Tremaglia, ma di chi ha presentato all'estero "questa" immagine dell'Italia. Se la miglioreremo, riguadagneremo voti. Infine non sono personalmente affatto favorevole a trasformare il CTIM in un'AN internazionale, ne verrebbe cambiata la natura.
Stefano VIGORITI dal Sud Africa:
Caro Gian Luigi, Mi trovi perfettamente in accordo con la tua proposta di Circoli di AN all'estero (anche se molte persone non lo saranno); proposta o pensiero che esposi, se ben ricordi, anche a te, Riccardo ed al deputato Menia durante la vostra visita a Zonderwater e che non trovo' fiducia (ammettendo anche che i tempi non ci sarebbero comunque stati per ristrutturare il nostro comitato in sezione partitiche a tutti gli effetti, come hanno invece dimostrato di saper fare, avendo avuto come tempistica questi ultimi 4 anni, le sinistre, anche quelle piu' estreme). Capendone ora l'effetto, anche se probabilmente il tutto era dovuto al seguire le direttive del nostro Ministro nonche' Capo a tutti gli effetti (e questo non si discute mai), sappiamo ora dove andare e come comportarci. Lascio alle piu' alte Cariche del CTIM trarre le dovute conclusioni al riguardo della scelta delle persone che faranno parte del futuro. Io, come d'altronde Riccardo sa molto bene, sono disponibile per questo tipo di linea; l'importante e ' che ci sia un organizzazione dietro (e davanti) e non un gruppo estemporaneo legato dal credo di volere fare bene, e lavorare, per i nostri concittadini, che pero' poi si ritrova puntualmente a non ricevere appoggi validi e circostanziati alle necessita' del momento (come queste elezioni). Ripeto, nel caso dovessi essere frainteso, che questo non e' un attacco al passato ma solamente un consiglio per un futuro migliore e vincente. Le domande sono tante e sono sicuro anche le risposte. A noi trovarle e metterle insieme per evitare che l'Italia si ritrovi in questa situazione in un futuro non tanto (speriamo) lontano.
Giovanni ZUCCARELLO da Los Angeles (USA)
Caro Gian Luigi, Ricevo il tuo E Mail: Dopo elezioni. Sono d’accordo con te : ricominciamo daccapo. Sono d’accordo Trasformiamo I CTIM in Circoli di Alleanza Nazionale. Non vi e’ motivo di nascondersi dietro uno pseudonimo. Diamoci una struttura giuridica come ha fatto Forza Italia in Società senza fini di lucro; Perlomeno tre: per l’Est degli USA, per il Centro e per il West affidando ogni circolo ad un esponente locale. Lasciamo cadere complessi organigrammi con cariche fittizie. Poniamoci degli obiettivi comuni da raggiungere. Svecchiamo l’apparato. Io personalmente non ho alcuna difficoltà a farmi da parte. Anzi pensavo e penso seriamente di farlo in ogni caso. Bisogna formulare un budget per le spese legali per la registrazione delle Non Profit  per una sede di ufficio e per un impiegato part time. Il partito non puo’ contare solo sulle nostre forze tenendo presente che svolgiamo un lavoro di “ volontariato “ e abbiamo allo stesso tempo la nostra attività lavorativa che non può essere disattesa. Queste elezioni, comunque siano andate, hanno dato una indicazione chiara : il voto degli italiani all’estero può essere determinate nel futuro Governo come lo e’ in quello attuale. E’ vero qui in USA la raccolta di fondi e’ un fatto comune da parte di circoli non profit, ma viene realizzata da professionisti che vengono retribuiti con stipendi, o con commissioni sul totale raccolto o da una combinazione dei due. Ad ogni modo questo potrà essere discusso in un secondo momento. Mi chiedi se ho raccolto delle firme, No non e’ raccolta alcuna. Non mi sono neanche stati inviati I formulari per la raccolta. Ho dovuto elemosinare dai colleghi candidati del materiale propagandistico. Per il West non valeva perdere tempo. I voti erano a Brooklin e a Queens non tenendo conto che i voti di quei quartieri andavano divisi con almeno 5/6 liste e tra i candidati della medesima lista. Per il momento propongo una riunione di tutti noi a NY o altrove per discutere la riorganizzazione in Circoli, A Los Angeles il risultato e; stato più che deludente. Mortificante e sotto qualche aspetto non spiegabile dal momento che avevo dei voti SICURI che poi non risultano nel totale. Il voto per corrispondenza si e’ rilevato di essere un fallimento : si presta a irregolarità, e’ complesso, per chi non ha familiarità ricorre all’ assistenza dei Patronati. 
Pasquale DI RAIMO dalla Svizzera:
Elezioni comunicato del 19 aprile Circoli AN all'estero Carissimi non ho parole! condivido pienamente ! Anzi lo si doveva fare da tempo
Angelo PARATICO da Hong Kong:
Caro Ferretti, Completamente d'accordo con quanto hai scritto, parola per parola, virgola per virgola.
Giuseppe Carmelo RECCHIA dall’Argentina:
Caro Ferretti, condivido totalmente la tua informazione, resto in attesa di nuevo disposizioni a cui darò tutta la mia collaborazione
Lucio ALBANESE dalla Germania:
Caro Ferretti, ho letto con attenzione le Tue riflessioni, che condivido in pieno; anzi, a dirti la verità, ne ero convinto da tempo. Purtroppo non trovavo ascolto ....  Io, gli amici e camerati di Norimberga (e dintorni) ci stiamo; e’ ovvio che non hò alcuna difficoltà di mettere in discussione la mia persona  e il mio operato, tirandone in caso anche le dovute conseguenze.
Filippo VEGA dall’Argentina:
Caro Gianluigi, condivido pienamente tutto quello da te esposto nell'allegato. Ci si è persi, ci siamo persi, in polemiche di palazzo e beghe da "asilo Mariuccia".!!! Ricominciamo da capo, con persone valide e che si diano da fare. Io, resto a tua disposizione, come sempre lo sono stato, nel mio piccolo, per qualsiasi cosa.
Giovanni MARGIOTTA dal Venezuela:
Uno che parla davanti non puó che essere sincero. Margiotta é sempre presente. Colgo l'occasione per inviarti i migliori auguri per una Buona Pasqua assieme alla tua famiglia, anche da parte della mia. I miei auguri affettuosi vanno anche a tutta la famiglia CTIM e al nostro Ministro Tremaglia. Sono sicuro che dopo il brutto colpo si riprenderá piú forte e combattivo di prima. E noi lo seguiremo.
Pino DE SIATI dalla Georgia:
Lascia perdere quelli che sputano veleno,i serpenti possono fare solo quello,pensa a come ricominciare ,il ns.capo non si molla,ma deve rendersi conto che e' necessario cambiare,nessuno credo chiederà le tue dimissioni ma anche il partito deve decidere se dobbiamo andare avanti o chiudere baracca,conta sin d'ora sul mio appoggio e stima ,a spero presto 
Paolo DUSSICH dalla Repubblica Dominicana:
Camerata, l'esperienza di un anno e mezzo lavorando con temi ha riempito ancor di piú di orgoglio. Resteró sempre a tuo fianco, io non tradisco MAI.
Filippo MENEGUZZI dall’Argentina:
Caro Gian Luigi, sono addolorato per l`esito delle elezioni. Credo che sia per noi un dovere iniziare gia`da adesso a lavorare per le prossime elezioni e credo indispensabile farlo come Alleanza Nazionale perche` e`indubbio che anche gli italiani all`estero si identifichino con i partiti.  Mi dispiace che questa sconfitta l`abbia dovuta subire chi ha dedicato tutta la sua vita a far valere il nostro diritto al voto chiaramente mi riferisco al ministro Tremaglia. Spero che questa lezione ci insegni molto e ti invito sin da adesso a lavorare "tutti" insieme per prepararci alle prossime elezioni.
Nazzareno MOLLICONE da Roma:
Trascorse un paio di settimane dai risultati elettorali degli Italiani all’Estero, ritengo  opportuno e necessario esprimere le mie personali valutazioni sui fatti effettuando  un’analisi degli errori tecnici e psicologici che – a mio parere - hanno  portato al negativo risultato registrato dalla “Lista Tremaglia” che, poi, era di fatto la lista del CTIM.
A. ERRORI TECNICI
Il primo e più evidente, perché lo hanno rilevato tutti gli osservatori politici, è stato quello di non aver fatto la lista unitaria della “Casa della Libertà”, simile alla stessa coalizione che esisteva in Italia. L’errore, dettato da motivi psicologici (come vedremo) prima che politici, era comunque evidente trattandosi di elezioni essenzialmente di tipo “maggioritario”, in cui i posti in palio erano uno o due. In questo tipo di elezioni, vince la lista che ha la maggioranza relativa, ossia il semplice maggior numero di voti rispetto alle altre liste. La proliferazione delle liste del centro-destra, quindi, ha indirettamente favorito la lista dell’Unione che ne presentava una sola. Ma anche la lista delle Associazioni presunte Indipendenti del Sud America (lista “Pallaro”) probabilmente non avrebbe avuto alcun deputato se vi fosse stata una lista unitaria del Centro-destra. Il secondo errore tecnico è stato quello del voto per corrispondenza. Esso è stato previsto allo scopo di favorire l’accesso del maggior numero di elettori italiani residenti all’estero, e questa finalità è stata indubbiamente meritoria. Però bisognava tener presente che il voto per corrispondenza, per definizione, non è un voto segreto, perché non lascia solo l’elettore nel chiuso della cabina elettorale e della sua coscienza. Esso è soggetto alle influenze della famiglia, degli amici, dei circoli frequentati: influenza peraltro ricercata, trattandosi della prima volta che si doveva esercitava il voto e scegliere tra una pluralità di liste e di nominativi.  Si sarebbe potuto sostituire il voto per corrispondenza facendo votare gli elettori presso il maggior numero possibile di uffici italiani all’estero (Ambasciate, Consolati, Istituti di Cultura, Scuole, Ospedali, Camere di Commercio, sedi di circoli regionali non collegati ad ambienti politici o sindacali, sale di ristoranti, e via dicendo). Certo, occorreva in quei casi istituire anche dei seggi elettorali con la presenza di rappresentanti di lista: ma non sarebbe stato difficile, specie se si fosse fatta la lista unitaria e quindi si avrebbero avuto a disposizione  molte persone.  Il terzo errore tecnico è stato lo scrutinio centralizzato agli uffici di Castelnuovo di Porto, dove è scattato il ben noto meccanismo della “crisi dei massimi sistemi” : l’enorme numero di pacchi e schede da controllare ha creato una grande confusione, l’impossibilità anche fisica di effettuare controlli, e tutto ciò ha favorito manipolazioni in malafede.  Lo scrutinio avrebbe dovuto essere effettuato presso ogni Ambasciata, ovviamente alla presenza dei rappresentanti di lista, trasferendo poi i risultati con i relativi verbali alla Corte di Appello di Roma.  Vi sono poi state carenze organizzative nella campagna elettorale, lasciando abbandonati a sé stessi i candidati sia per quanto concerne la propaganda sia per quanto concerne l’assistenza nei principali Paesi (quelli determinanti per il voto) di persone provenienti dall’Italia esperte dei meccanismi elettorali.
B. ERRORI PSICOLOGICI
Il principale errore psicologico è stato quello di ritenere gli italiani residenti all’estero come un gruppo sociale a sé stante, avulso dalla lotta politica nazionale e dotato solo di spirito patriottico, spirito che avrebbe dovuto riversarsi direttamente nella lista Tremaglia, il “padre” – riconosciuto da tutti – della legge che ha consentito questo grandioso esperimento di democrazia politica. In realtà non è così: gli italiani all’estero, quelli che si sono interessati alle elezioni ed hanno fatto propaganda, conoscono la vita politica italiana perché la seguono su “Rai International”, sulla stampa sia nazionale che edita all’estero, nei circoli di ritrovo, nei patronati sindacali, nei Comites, nei Comitati di Assistenza, e via dicendo. Non solo, ma non bisogna mai dimenticare che l’Italia non ha più uno spirito patriottico unitario dal 1943, che da allora ci sono state le divisioni della guerra, delle elezioni del 1948, della politica nazionale ed estera, fino ad arrivare allo scontro – che dura ormai da dodici anni – tra il centrodestra, guidato da Berlusconi, ed il centrosinistra, guidato da Occhetto prima, da Prodi ora passando per Dini, D’Alema ed Amato.  Come ci si poteva illudere che tutto ciò non avesse alcun riflesso anche all’estero? Come pensare che gli italiani all’estero “fossero al di fuori dei partiti” quando tutta l’Italia, da Dante in poi (ma potremmo risalire all’epoca romana dei “tribuni della plebe” od allo scontro tra Mario e Silla) è sempre stata divisa aspramente in politica? Non per nulla il teorico della lotta politica è un italiano, e si chiama Machiavelli! Connesso indirettamente a questo vi è stato un altro errore psicologico, quello di credere che i funzionari dello Stato siano oggi, nel 2006, dopo tutto quello che è successo, fedeli servitori solo dello Stato ed ispirati dal principio dell’imparzialità della Pubblica Amministrazione. Ciò non è affatto vero, e lo hanno dimostrato le evidenti complicità esistenti nei Consolati a favore della lista dell’Unione. Bisognava anche ricordarsi che i dipendenti del Ministero degli Esteri, anche quelli residenti all’estero,  votano per le Rappresentanze Sindacali, e che la maggioranza di tali voti è andata ai sindacati più ostili con il Governo ed aperti sostenitori dell’Unione. Come si poteva pensare che queste persone, assai attive e conosciute nell’ambito dei dipendenti dei Consolati, non avrebbero influito sulle elezioni? Invece, si sarebbe dovuto costituire ufficialmente presso ciascun Consolato un “comitato elettorale” composto da persone esterne in rappresentanza delle liste, con qualche potere di consultazione obbligatoria e di verifica delle procedure.
C. DEFICIT ORGANIZZATIVO
Questi errori si sono sommati ad un cronico deficit organizzativo della struttura. E’ bene innanzitutto tenere presente che il volontarismo, lo spontaneismo, non sono più adatti alla politica dei tempi moderni che si basa invece sull’efficienza e la specializzazione. Dovrebbe essere indicativo il fatto che le liste di “Azzurri nel Mondo”, la cui organizzazione è stata sempre piuttosto provvisoria e fatta di personale raccogliticcio, abbiano tuttavia conseguito – grazie allo sforzo propagandistico/ organizzativo effettuato nel periodo elettorale – ben il 20-25% dei voti!Le delegazioni del CTIM nelle varie Nazioni dovrebbero riunirsi periodicamente, anche facendo se necessario appositi congressi; dovrebbero essere visitate periodicamente da dirigenti qualificati del Comitato e non solo da deputati più o meno di passaggio; dovrebbero fare costantemente proselitismo, propaganda, convegni; dovrebbero soprattutto essere in grado d’interloquire con gli ambienti più rappresentativi degli Italiani all’estero. Ambienti che, oggi, non sono più solo gli emigranti di una volta - i minatori del Belgio, i muratori della Francia, gli operai metalmeccanici della Germania, i contadini del Sudamerica, e via dicendo – perché oggi gli italiani residenti all’estero sono imprenditori, funzionari di organizzazioni internazionali, studenti, uomini d’affari, ed hanno molta influenza.Le conoscenze acquisite con i convegni sugli imprenditori, i ristoratori, gli scienziati, i missionari, gli artisti avrebbero dovuto essere messe a disposizione delle delegazioni del Ctim, anche per quanto concerne la compilazione delle liste. Vi è poi un altro aspetto finora molto sottovalutato, quello delle Regioni e delle loro Consulte per l’emigrazione. Il Ctim è presente solo in alcune di esse; non vi è mai stato un reciproco scambio d’informazioni e di assistenza con i consiglieri regionali di A.N. i quali  hanno sempre preferioto gestire direttamente e riservatamente i rapporti con i loro concittadini residenti all’estero, a fini “turistici” e di propaganda personale, anche quando governavano la Regione (gli esempi del Lazio e degli Abruzzi sono noti). E’ superfluo dire che la sinistra si è comportata in modo del tutto opposto.  Queste considerazioni sono meramente "tecniche-organizzative" e in alcun caso non sono,  e neanche vogliono apparire, come critica nei confronti del Ministro Tremaglia e dei dirigenti preposti al CTIM che hanno fatto tutto il possibile. Ritengo però che sia opportuno riflettere serenamente su ciò che è accaduto, anche perchè la battaglia politica per le nostre idee continua nonostante lo sfavorevole risultato elettorale. Sono svolte con spirito costruttivo, al fine di far tesoro degli errori commessi per prevenirli in futuro. Futuro che potrebbe essere anche vicino, se per ipotesi la legislatura dovesse chiudersi anzitempo. E, comunque, al di là del fattore elettorale, è indispensabile che i Comitati Tricolori nel mondo continuino a sussistere – e, anzi, a rafforzarsi - anche dopo la sconfitta alle elezioni politiche

A tutti gli attuali Dirigenti del CTIM
Roma, 26 Aprile 2006
Carissimi, vi informo che il Segretario Generale, al quale ho presentato le mie dimissioni, ha disposto l'azzeramento di tutte le cariche del CTIM con effetto immediato e, quanto prima, provvederà a nuove nomine. Cordiali saluti, Gian Luigi Ferretti

Lettera di David Grosso
25 aprile - Caro Enzo e Carissimi amici, Ho visto poche prese di posizione dopo il clamoroso fiasco delle elezioni. Probabilmente e’ perche’ non ho ricevuto tutta la corrispondenza al riguardo. Comunque e’ inutile additare e dare le colpe al vicino. Ci siamo fatti fregare dalla sinistra. Qualcuno di noi che vive a Miami lo aveva predetto che affrontare le elezioni disuniti (all'iterno del centrodestra) avrebbe solo fatto del male, e purtroppo questa predizione si e’ avverata. Ritengo opportuno suggerirvi di creare immediatamente una nuova entita’ politica che unisca anche all’estero le forze della coalizione di destra, magari chiamatela CdL Estero. Ricordiamoci che dalle sconfitte bisogna solo imparare, questo ci puo' fare capire come e perche' si e’ perso, per affrontare le future elezioni in modo unitario, quindi senza regalare maggioranze a chi e’ meno forte di noi.  La questione elezione non e’ chiusa, presto se ne faranno delle nuove, quando le vere sinistre batteranno cassa al Governo Prodi che non potra’ accontentare tutti e non potra' neanche governare con una cosi ristretta maggioranza in Senato. Trovatevi con Forza Italia, Lega e Casini per unire gli sforzi, la divisione e' stata la nostra nemica. Un saluto da Torino, da dove sono in visita a mio padre in Ospedale, David Grosso

Gian Luigi Ferretti si dimette e non risponde a Quintino Cianfaglione 
24 aprile 2006 - via Stefano Andrini, CTIM Roma
Ho cominciato le "pulizie". Mi sono autopulito. Le mie dimissioni mi evitano di dover rispondere a uno che era convinto di avere tanti voti e, arrivato ultimo, se la prende ....con sè stesso? No.....con gli elettori? No.  Se la prende con Roma ! 
Gian Luigi Ferretti

LETTERA APERTA DI GIOVANNI ZUCCARELLO
Los Angeles 27 aprile 2006 - Mi ero ripromesso di fare calmare le acque prima di commentare i risultati delle elezioni politiche. Diversi interventi sull’argomento da  parte di colleghi del CTIM mi inducono ora ad accellelare i tempi.  Abbiamo perso.   Perche’ abbiamo perso? Dopo anni di attesa e di battaglie abbiamo gettato via una vittoria che sino a qualche mese fa credevamo di avere ormai in tasca. Poi l’evolversi della situazione aveva fatto cambiare opinione sia a me che ad altri.  Dal mio osservatorio la sconfitta finiva per essere prevista e possible. Non ho mancato di manifestare le mie preoccupazioni a molti di voi. Abbiamo fatto molti errori.
Primo fra questi quello di non presentare una lista unita con le altre della destra venendo meno ad un principio vecchio quanto il mondo: L’ unione fa la forza. Secondo quello di sottrarre la componente politica e ideologica alla nostra lista.  Terzo quello di contare molto se non esclusivamente sul carisma del nostro Segretario Generale e sui bagni di folla fasulli organizzati da cortigiani italiani e italo americani. (Nell’ultimo incontro di Roma nel mio intervento, sollecitato anche da Arcobelli, ho detto in chiare parole di non credere in questi cori di popolo costituiti per il 90% da pubblico non italiano pronto a svetolare bandiere e ad applaudire anche al re della Mongolia in sfilate piu’ carnevalesche che di solidita’ e ispirazione politica o idealistica ). Quarto errore quello di confinare a due quartieri di New York e alla citta di Toronto l’intero continente Nord Americano. Anche accettando che la maggioranza degli italiani risiede in quelle aree, questa valutazione e’ stata errata in quanto non si e’ valutato il fatto che quella era una fonte dalla quale attingevano tuttti i candidati e veniva pertanto suddivisa, Il West del Paese sia Stati Uniti che Canada ove risiedono oltre 30.000 elettori, e’ stato completamente dimenticato e ignorato da tutti : Politici , media informativi e dai medesimi candidati con la sola eccezione di uno: Salvatore Ferrigno di Forza Italia che e’ stato eletto e che nel corso della campagna elettorale e’ venuto diverse volte negli Stati del West 
I risultati ottenuti poi dalla lista Tremaglia nel West degli USA sono stati mortificanti. Qui nel West non esistono nell’ambito delle comunita’ italiane organizzazioni o simpatizzanti di sinistra, se si escludono alcuni ambienti delle Universita’ e pseudo intellettuali. In pratica in queste elezioni politiche si sono creati due schieramenti 1) Pro Berlusconi e 2) Contro Berlusconi. e non gia’ di destra e di sinistra.  Schieramenti non dettati da motivi politici bensi’ da motivi superficiali ed epidermici per  atteggiamenti, di simpatia, o antipatia nei riguardi  del personaggio, suscitati anche dalla stampa Americana locale e nazionale in gran parte ostile a Berlusconi. La lista Tremaglia, indipendente o che ingenuamente si pensava di fare passare per apolitica non si riteneva avesse posto in questa radicalizzazione pro e contro. Basti considerare che la Lista Tremaglia ha ottenuto una frazione irrisoria dei voti ottenuti dal Comitato Tricolore alle elezioni del COMITES. Non e’ difficile, pertanto, ipotizzare che i voti della sinistra possono essere in gran parte provenienti da elettori di destra, ma contro Berlusconi.  A questa considerazione va aggiunto il fatto che nella lista non era incluso alcun candidato del West, tanto che  il commento piu’ frequente e’ stato: “ qui e’ tutto concentrato su soliti  “ broccolini “. Fatto questo che ho segnalato in diverse occasioni anche al nostro Segretario Generale, ma non e’ stato preso in considerazione.  Valutiamo attentamente anche la deficenza manifestata dal voto per corrispondenza che, esclude la segretezza e da anche mano libera ai patronati, massimamente della sinistra, nella incetta illecita delle schede di votazione .
Per concludere non posso nascondere l’aperta ostilita’ che si e’ creata fra di noi, intendo dire, fra i diversi candidati della medesima Lista Tremaglia, dimenticando che l’avversario non andava ricercato fra noi, ma era la lista dell’ Unione.Si e’ cercato in sostanza di soddisfare piu’ la propria ambizione che mirare al successo della lista. Diversi candidati hanno sopravvalutato la propria forza e hanno dato ascolto a “capi popolo“ che promettevano di dare aiuto a tutti.  Vi e’ in me e, sono sicuro in tutti voi, una forte amarezza per avere gettata una occasione unica di affermazione, che, considerati i risultati nazionali, sarebbe potuta essere determinante anche sul risultato finale e sul destino del Governo del nostro Paese,  Giovanni Zuccarello

Davide Piscopo risponde a Quintino Cianfaglione
23 aprile 2006 - Caro Quintino, ho letto attentamente la Tua appasionata lettera. Non sta a me esprimere giudizi sull'operato in America, tuttavia condivido la proposta di riunirci e provvedere alle necessarie "pulizie di stagione".  Con affetto, Davide Piscopo - Svizzera.

Quintino Cianfaglione risponde a Carlo Consiglio
22 aprile 2006 - Voglio rispondere alle accuse che ho ricevuto negli ultimi giorni. Chiedo scusa per la lunghezza di questa lettera, ma spero che sia l’ultima. E’ un capolavoro di matematica la lettera di Carlo Consiglio all’Avv. Ferretti. Tutto un fiorire di numeri, cifre, relazioni e proporzioni, virgole e decimali. E’ cosi’ complicata che ci ho messo tre giorni per venire a capo di tutti quei calcoli. Poi pero’ ho capito: era solo un po’ di teatro napoletano, senza voler offendere Toto’ ed Eduardo. Allora, riepiloghiamo il conteggio dei voti fatto dal Senatore, soprannominato dai canadesi o’mariuolo: “5.560 voti” Consiglio, “oltre 3.500 voti” Cardillo, poi, direi, oltre 2.900 l’Avv. Colarusso, 2.600 Centofanti, 2.000 il buon Vinciguerra, e in ultimo Cianfaglione 1.600. Totale: 18.160, piu’ tutti quelli dati alla lista. Ma allora, ragazzi, abbiamo vinto!! Presto, tutti a Roma a denunciare l’errore. Anzi, c.d. mariuolo, telefona tu a Berlusconi e digli di non preoccuparsi che tanto e’ lui il Presidente “del CONSIGLIO”. Ci sarebbe da ridere ancora, se solo non parlassimo di una disfatta. I conteggi esatti sono altri. continua...

LETTERA APERTA DI GIAN LUIGI FERRETTI
Roma, 19 aprile 2006 - Presa la batosta, leccate le ferite, credo sia giunta l’ora di pensare seriamente al futuro. Mi pare di aver capito che la morale da trarre dalla vicenda elettorale non lasci ombre di dubbio. Una volta ottenuto il voto, gli italiani all’estero sono affrettati a votare esattamente come gli italiani in Italia. Hanno cercato i partiti, le coalizioni. Prendiamone atto. Tanto per cominciare, ho intenzione di proporre al Segretario Generale l’azzeramento di tutte le cariche del CTIM per poi passare ad analizzare Paese per Paese, caso per caso. Cominciamo con vedere chi ha raccolto firme e chi no, chi ha raccolto consenso e chi no, chi ha lavorato e chi no. Dopo una necessaria scrematura, dovremo cercare gente nuova e valida per sostituire chi dovrà fare necessariamente un passo indietro. Sia ben chiaro che parlo anche per me. Non possiamo più permetterci (in realtà non ce lo saremmo dovuto permettere mai) di farci prendere la mano da sentimentalismi e lassismi. Bisogna instaurare una forma di disciplina, pena l’agonia dell’organizzazione. Prima delle elezioni vi è stata la pretesa di essere candidati da parte di alcuni che tutti sapevamo non avrebbero rappresentato che sé stessi ed una ristrettissima cerchia di parenti ed amici. Durante questa campagna elettorale ci siamo distinti per inverecondi pubblici episodi di litigiosità fra di noi. Pertanto chi vuole condividere un percorso comune sia benvenuto; chi si limita a concentrarsi sul proprio (peraltro inservibile) ego non ci serve. Mettiamo dunque mano alla ricostruzione del glorioso CTIM. E, traendo le debite conclusioni dell’analisi post-elettorale, trasformiamo i CTIM in Circoli di Alleanza Nazionale all’estero. Con la risicata maggioranza di cui potrà godere il nuovo Governo, molto presto torneremo a votare. Questa volta dovremo essere preparati come componente di Alleanza Nazionale nella lista della Casa delle Libertà per vincere contro la sinistra e per eleggere i “nostri”. Questa la mia opinione. Il dibattito è aperto. Un abbraccio                                 Gian Luigi Ferretti 
P.S. Invito tutti a dare il benvenuto alla Camera dei Deputati al nostro unico eletto, l’On. Giuseppe Angeli (peppeangeli@transatlantica.com.ar)

Carlo Consiglio scrive a Gian Luigi Ferretti
17 aprile 2006 - Caro Gianluigi, chi si ferma e' perduto! Lo diceva qualcuno al cui confronto io sono un'inezia, ma credo che mai frase piu' adatta sia stata detta dopo quello che e' capitato alla nostra Associazione  per la vicenda elettorale. Per non essere costretti a fermarci, e' indispensabile fare l'analisi di quello che e' successo, ma piu' che il vertice italiano, credo che questa analisi vada fatta dai candidati e dalla struttura  periferica.  Come hai giustamente detto, e come ha ancora piu' giustamente detto l'on. Tremaglia, si e' perso perche' non si e' fatto una lista unica del Centrodestra. Ma siamo poi sicuri che, con la lista unica il C.T.I.M. avrebbe vinto? continua...

Enzo Centofanti: Riflessioni di dovere per anzianita' di servizio
Filadelfia 13 aprile 2006 - E’ storica la sconfitta elettorale del CTIM di tutto il mondo ma, specialmente per quanto ci riguarda direttamente,  il Nord America. A chi addossare le colpe? Quale dinamica ha disintegrato il meccanismo della Destra in America, quella Destra che in cinquanta anni era stata simbolo di storia e tradizioni, di sacrifici e battaglie, di gloriose e clamorose vittorie, di amore e di rispetto per l’Italia? La decisione di stravolgere compiti e competenze a pochi mesi dalle elezioni, preferendo affidarsi al “nepotismo-buonismo” di persone per bene ma limitatamente validi piuttosto che alle fonti tradizionali e certamente piu esperte e efficaci, si e’ rivelata non solo avventata ma folle e illogica. Le roccie sono diventate sabbie mobili. Le critiche mosse da noi della “vecchia guardia” alla riunione di New York e a quella al Ministero, presente in entrambe il nostro Segretario Generale, sono state respinte brutalmente. (oltre me, Arcobelli, Zuccarello, Delli Carpini).  La mancata analisi del vero potenziale dei candidati (accettati solo in base alle cifre “gonfiate “ delle elezioni dei Comites) , le adunate oceaniche nei teatri dei ghetti, le adulazioni dei lacche’ che hanno  fatto credere che il solo nome del nostro Ministro potesse trasformare, miracolosamente, somari in purosangue. Il tentativo a fine febbraio di traghettare la mia candidatura in Italia in modo che si potesse arrivare ad una lista della Casa delle Liberta’che e’ stato stroncato perche’ non ci sarebbe stato posto per qualche intoccabile. Tutto ha contribuito alla pesante sconfitta. 
Cio non significa che  la nostra gloriosa organizzazione e’ moribonda.  Al contrario. La vecchia guardia e’ pronta a riprendere in mano le redini.  La RIPARTENZA , sia in Formula UNO come in politica , e’  l’attimo piu’  importante della corsa. Non bisogna cambiare le vetture, basta solo licenziare i piloti.  Onore’, come diceva Bruno, noi siamo pronti. Dacci il via. 
Vincenzo Centofanti
Coordinatore Continentale Nord America

ANALISI DEL VOTO
12 aprile - Santo Domingo - Il collega Coordinatore della Repubblica Dominicana, Dr. Guido Baccoli, analizza i risultati nell'allegato, concludendo che "ció che é successo, oltre altri importanti fattori, é dovuto anche alla perdita di uomini validi e preparati in tutto il mondo. Uomini che hanno rinunciato, in particolare in Argentina e anche Stati Uniti, oltre altri, maltrattati e non ascoltati.  Chiarimenti e decisioni drastiche devono essere prese urgentemente per rimetterci immediatamente a lavorare. Non sono io che devo giudicare, ma gli alti vertici Romani, insieme agli atri alti vertici delle quattro circoscrizioni. Mi auguro davvero vedere un forte rinnovo e cambio di rotta, perché il lavoro di ricostruzione é da riprendere al piú presto in quanto lu ngo e faticoso. Ho piena fiducia, peró che i nostri piú alti rappresentanti, sappiano attuare questo cambio. rivoluzionando gli attuali quadri e dirigenze ed unendoli, dove sia necessario e possible."

Commento di Michele Frattallone
Boston, 12 aprile 2006 - Desidero astenermi dal formulare giudizi, circa l' esito delle Elezioni, i numeri sono la vera testimonianza di una dura e rigorosa sconfitta. La cosa da fare e' quella di  un' attenta analisi per capire meglio la lettura di questa nuova realta', comunque era ipotizzabile, a buon intenditor poche parole. Ora e' d' obbligo diagnosticare il malessere e quali cure saranno necessarie per sanare questa difficilissima situazione. Ultima raccomandazione: e' assolutamente necessario ragionare e ragionare con la dovuta calma; al tempo stesso, determinati per le opportune soluzioni e soprattutto evitare di innescare inutili e dannose polemiche. Michele Frattallone, Presidente Nazionale del CTIM-USA 

ACCESSO AL SITO DEL COMITATO 
ELETTORALE NAZIONALE 
ON. MICHELE FRATTALLONE

Lettera d' Incarico per la costituzione del COMITATO ELETTORALE NAZIONALE
   New York, 3 marzo 2006 - Questa Lettera d' Incarico Speciale, all' On. Michele Frattallone, Presidente del Comitato Tricolore per gli Italiani nel Mondo, operativo negli U.S.A, ma nel caso specifico la Sua nomina  a Presidente del Comitato Elettorale Nazionale, e' estesa per il Canada, Messico, ed America Centrale, che l'autorizza a costituire un COMITATO ELETTORALE NAZIONALE che ha lo scopo di sostenere l'opportuna Campagna Elettorale (Elezioni Politiche in Italia 2006) i candidati della Lista: "Per l' Italia nel Mondo con Tremaglia".   Per agevolare i coordinamenti, utili alle operazioni tecniche e politiche legate alla detta Campagna Elettorale, raccomandiamo ad uniformarsi alle disposizioni, istruzioni e compiti specifici che saranno affidati ai nominativi che risultino nell' organigramma del CTIM-USA ed a tutti i Membri del CTIM residenti nei territori delle sopra citate nazioni, che potrebbero essere invitati a collaborare attivamente a questa determinata Campagna Elettorale.    Antonio Cardillo, Coordinatore Nazionale del CTIM-USA
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   Presidente Commissione Infocom
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INDICE:
Riunioni dirigenti:
  • Roma - Feb 2005
  • New York - Ott 2005


  • Struttura Organigrammi:
  • Federale
  • Circoscrizionale
  • Compiti e Funzioni


  • Compiti e Funzioni Commissioni:
  • Informazione e Communicazione
  • Pubbliche Relazioni
  • Cultura
  • Eventi e Attivita` Promozionali
  • Giovani e Sport
  • Assistemza, Anziani e Emigrazione
  • Pari Opportunita`

  •  
     


    ALTRI COMUNICATI: 

    Intervento del Presidente del CTIM-USA, On. M. Frattallone - Visita dell' On. Ministro Tremaglia a Boston, Massachusetts, U.S.A.
        Benvenuti e saluti all' On. Ministro Tremaglia ed alla sua Sua Gentile Signora Italia, al Dott. Pierluigi Squillante, Console Generale d' Italia, al Dott. Ciro Morrone ed al Dott. Carlo Cipollone, nuovo Direttore didattico per i corsi della lingua italiana ed a tutti gli invitati presenti in questa sala. SEGUE

    CONCLUSIONE DELLA PROSPETTIVA DEL PRESIDENTE NAZIONALE IN PREVISIONE DI APERTURA CANDIDATURE ELEZIONI 2006
    Boston 24 luglio 2005 -  Il presidente Frattallone ricapitola la situazione presentata nel messaggio precedente e urge l'auto nomina di candidati potenziali per le elezioni del 2006, che dovranno presentare il loro c.v. direttamente al presidente stesso con copia al Coordinatore Nazionale Antonio Cardillo.  Il presidente intende inoltre convocare a tale proposito un'assemblea dell'esecutivo entro il 15 settembre 2005. SEGUE

    PROSPETTIVA DEL PRESIDENTE NAZIONALE IN PREVISIONE DI APERTURA CANDIDATURE ELEZIONI 2006
    Boston 23 luglio 2005 -  Miei cari Amici Dirigenti e Delegati Circoscrizionali e' venuto il momento di trarre le conclusioni: Ognuno di noi ha il diritto di rivendicare le proprie opinioni che in qualche modo possono essere incanalate nella sfera di un libero dibattito e delineare un serio discorso,  anche se accompagnata da una critica, purche' sia costruttiva. SEGUE

    LETTERA APERTA DEL PRESIDENTE NAZIONALE DEL CTIM NEGLI USA A TUTTI I DIRIGENTI E  RESPONSABILI DI TUTTE LE DELEGAZIONI CIRCOSCRIZIONALI
    Boston, 21 giugno 2005 - Tutti noi e nessuno escluso e consapevole di essere solo e soltanto un volontario ed ognuno di noi deve sapere operare a favore di tutta l' organizzazione e dev' essere in grado di valorizzare il talento di ognuno di noi.  Che cosa dovete fare? No, mi correggo, che cosa dobbiamo fare tutti insieme a partire dal vertice fino l' ultima rotellina del nostro ingranaggio organizzativo. SEGUE

    LETTERA DEL PRESIDENTE NAZIONALE DEL CTIM - COME RIMEDIARE PER USCIRE DALLA SITUAZIONE DI STALLO DEL CTIM-USA
    Boston, 21 giugno 2005 - Mi rendo conto che i mesi scorrono, ma il CTIM ed in particolare negli USA, tutto tace, tutto e' tranquillo, troppo tranquillo.   Noi tutti siamo consapevoli, che molte cose dipendono dal nostro amatissimo On. Tremaglia, perche' la sua decisione, circa le candidature per le prossime elezioni del Parlamento Italiano, previste nel 2006, non credo sara' possibile entro avviarle nel mese di luglio /  agosto, forse se tutto andra bene entro il mese di settembre.  Secondo il mio modesto parere, attendere ancora altri mesi, costituirebbe un ritardo difficilmente colmabile dal punto di vista organizzaztivo. SEGUE

    Messaggio del Presidente per gli USA, On. Michele Frattallone
    Un ringraziamento all'On. Tremaglia per la mia nomina a Presidente del C.T.I.M.negli U.S.A., e lo ripeto per la seconda volta, che non solo mi ritengo onorato, ma con l' impegno a offrire l' umile servizio a favore del C.T.I.M.,per un rilancio su vasta scala della nostra organizzazione.  Al tempo stesso, le mie congratulazioni a tutti Voi Dirigenti e Delegati, che come me, avete ricevuta la nomina per i rispettivi incarichi dall'On. Mirko Tremaglia, Segretario Generale dei Comitati Tricolore per gli Italiani nel Mondo. SEGUE